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La tecnologia RFID, acronimo inglese di Radio-Frequency Identification Device, fa riferimento a un insieme di soluzioni basate su componenti hardware e software che permettono di raccogliere e scambiare informazioni in modo istantaneo, automatico e massivo.

Con la tecnologia RFID un azienda è in grado di identificare digitalmente un prodotto, tracciarlo con precisione in ogni fase della propria supply chain e leggere o scrivere dati su di esso in maniera istantanea e in qualunque quantità. L‘hardware del sistema raccoglie i dati e la posizione dei prodotti durante il il loro ciclo di vita, permettendo al software di dare agli amministratori una completa visione in tempo reale dello stato d’avanzamento di produzione o di distribuzione di migliaia di prodotti o componenti in contemporanea, facilitandone enormemente il lavoro. Questa capacità di processare migliaia di prodotti in pochi secondi torna utile in innumerevoli casi, basti pensare alle operazioni di carico e scarico di un magazzino con possibilità di fare in automatico un inventario di tutta la merce in un batter d’occhio. Si tratta di un sistema di identificazione e memorizzazione automatica di informazioni capace di rispondere all’interrogazione a distanza.

Questo tipo di tecnologia permette, infatti, la creazione di una rete di rilevamento automatica (hand free) di informazioni su persone, oggetti e animali sia statici che in movimento, agevolando a monte la filiera del dato.

In questo modo i dispositivi RFID intervengono come efficace ponte tra il mondo fisico e il mondo digitale, in modo da rendere decisamente più efficienti i processi di raccolta e analisi dei dati.

Con l’aumento della complessità della filiera del dato, legata alla massiccia presenza dei sistemi informatici per la gestione dei dati, e la necessità di velocizzare e automatizzare questo processo, la tecnologia RFID si pone al centro della nuova rivoluzione industriale, l’Industria 4.0.

Cos'è la tecnologia RFID?

Ma vediamo un pò la storia di questa tecnologia:. Introdotta già a partire dagli anni della Seconda Guerra Mondiale, l’applicazione civile della tecnologia RFID ha visto un’evoluzione significativa solo in seguito, con i primi brevetti utili datati agli inizi degli anni ’80.

Come si è detto, la tecnologia RFID indica un sistema di identificazione tramite radio-frequenze. Questo sistema si basa fondamentalmente su due componenti essenziali: l’RFID tag e il lettore RFID, detto anche interrogatore o RFID reader.

Grazie a queste due componenti la trasmissione dei dati tra gli oggetti, gli animali o le persone equipaggiate con un RFID tag e i lettori RFID avviene istantaneamente, affidandosi alla velocità di trasmissione delle onde elettro-magnetiche.

La capacità di trasmissione istantanea di dati permette di agevolare notevolmente non solo l’impianto logistico della gestione degli stessi, ma anche la sicurezza.

Proprio questa intuizione ha portato la tecnologia RFID ad essere brevettata in ambito civile per la prima volta negli anni Sessanta. Solo con la creazione delle necessarie infrastrutture per permetterne un’applicazione più diffusa, tuttavia, essa ha potuto vedere una maggiore diffusione.

La diffusione e l’ampliamento delle infrastrutture digitali che hanno permesso l’accesso globale ad internet hanno, infine, reso la tecnologia RFID necessaria in più campi tanto della filiera produttiva quanto della distribuzione.

Attualmente ne fanno ampiamente uso le aziende di tutto il mondo: a distanza di quasi 40 anni dal brevetto del 1983, infatti, i dispositivi RFID hanno raggiunto un grado di semplicità, efficienza e diffusione tali da renderli accessibili in gran quantità a qualsiasi azienda di qualsiasi settore.

Come funziona un lettore RFID?

Il sistema RFID moderno si compone di due elementi principali: il tag o trasponder RFID e il controller o reader RFID, dotato di antenna.

Il tag comprende un chip contenente i dati, dotato di un apparato radio ricetrasmittente. Questo, eccitato da un supporto esterno fisso o portatile, emette onde radio comunicanti le informazioni presenti nel chip. Questa trasmissione, a sua volta, può essere regolata per avvenire a frequenze variabili, in modo da poter essere più o meno facilmente leggibile a diverse condizioni.

La frequenza di trasmissione dei dati determina l’efficacia della lettura da parte del lettore RFID a diverse distanze. La potenza del RFID reader, connessa alla capacità dell’antenna che lo compone e che capta i segnali radio emessi dal tag, vanno ad individuare la portata di lettura di ciascun dispositivo.

Il funzionamento del reader è, per il resto, semplice. Esso si compone di un protocollo di auto id, che permette la lettura automatica delle informazioni, identificando automaticamente e immediatamente le caratteristiche e i dati del prodotto a cui è connesso il tag.

Il controller RFID, inoltre, dopo la lettura del tag tramite il sistema di auto id, procede alla comunicazione degli stessi ai sistemi di alto livello (Middleware o ERP). Questo tipo di comunicazione è garantita dall’antenna collegata al controller e costituisce uno di principali vantaggi della tecnologia RFID abbinata ai sistemi informatici di analisi dei dati.

In questo modo, infatti, i dati rilevati dalla lettura possono essere immediatamente comunicati e immagazzinati in un cloud, in modo da risultare accessibili ad altri programmi ed estendere notevolmente il sistema di controllo dei dati.

Il sistema di auto-identificazione (auto id) dei dispositivi RFID è diventato l’elemento cardine di ogni moderna funzione di inventario e logistica da parte di aziende di diversi settori. I prodotti di magazzino possono essere catalogati, monitorati e inventariati istantaneamente grazie alla lettura fornita dai dispositivi RFID.

Differenze tra RFID attivo e passivo

Una delle principali differenze di cui tener conto nella selezione di un sistema RFID è quella concernente la tipologia di tag o etichetta a cui far riferimento.

In base ai campi di applicazione, infatti, si può dimostrare maggiormente utile la selezione di RFID tag attivi o passivi. In cosa differiscono?

Nel caso di sistema RFID attivo il tag dispone di un sistema di alimentazione e può comprendere anche più antenne, in modo di diffondere il proprio segnale a diverse frequenze. Non sono affatto rari i sistemi RFID attivi che all’interno del tag contengono anche diversi sensori per una raccolta di dati più dettagliata e approfondita.

Questa tipologia di sistemi è solitamente impiegata nel momento in cui serve poter contare su distanze di trasmissione maggiori.

Il sistema RFID passivo, invece, è dotato di un tag più elementare, privo di alimentazione e che è costituito unicamente da un microchip supportato da un materiale che fa da substrato.

In questo modo, al passaggio del lettore, le onde emesse attivano il microchip il quale risponde emettendo a sua volta un segnale che contiene al suo interno tutte le informazioni memorizzate nel chip.

In questo caso il sistema di alimentazione è superfluo in quanto sono le stesse onde emanate dal lettore ad attivare il microchip e la sua risposta è, appunto, passiva.

I moderni sistemi, inoltre, permettono anche di riscrivere i dati presenti nel tag attraverso appositi lettori, rendendo il sistema RFID passivo decisamente più flessibile.

Tag ed etichette RFID: la funzione antitaccheggio

Una delle applicazioni più diffuse e comuni dei sistemi RFID, sia attivi che passivi, è costituita dall’antitaccheggio.

Sia i negozi che alcune tipologie di prodotti, infatti, sono equipaggiati con sistemi RFID per il controllo dei transiti non autorizzati degli oggetti. Attraverso l’inserimento di etichette e tag RFID contenenti dei chip, infatti, è possibile monitorare l’eventuale spostamento illegittimo delle merci nel caso in cui dovessero lasciare le aree autorizzate.

Questo è possibile monitorandone gli spostamenti grazie a varchi posti in prossimità degli ingressi e delle uscite. Questi varchi comprendono antenne di lettura, adatte sia a rilevare i tag attivi che passivi.

Creato per la prima volta dall’EAS (Electronic Article Surveillance), i dispositivi anti-taccheggio RFID sono ormai globalmente diffusi ed impiegati.

Differenze tra Barcode e RFID

La tecnologia RFID e quella dei codici a barre (noti come BARCODE) sono due sistemi di lettura e immagazzinamento di dati sui prodotti che sono in competizione? Non è detto.

Come sempre la scelta della tecnologia viene fatta in base a tanti fattori. Se i tag e le etichette RFID hanno evidenti vantaggi in termini di velocità, dati immagazzinabili e quantità di prodotti scansionabili contemporaneamente, i classici BARCODE sono spesso preferiti nel settore della distribuzione di articoli deperibili o a basso prezzo (specialmente alimentari) dato che i BARCODE hanno costo pressoché nullo e non impattano sul prezzo della merce.

Le due tecnologie quindi, in un sistema progettato professionalmente e con un software avanzato, possono coesistere ed essere integrate perfettamente, infatti le componenti più moderne in grado di leggere o stampare etichette RFID possono gestire anche i più tradizionali BARCODE.

Quali sono le principali differenze e perché scegliere l’uno piuttosto che l’altro?

Ebbene, i BARCODE rappresentano un sistema meno avanzato rispetto agli RFID. Le barre, infatti, permettono l’immagazzinamento solo di una piccola quantità di dati e possono essere letti solo se esposti correttamente al reader.

I reader delle BARCODE, inoltre, hanno la capacità di leggere solo un codice alla volta, rendendo il processo di inventario decisamente più lento.

Oltre a questo vi è da tenere a mente che se il codice a barre dovesse essere in qualsiasi modo alterato (danneggiamento del supporto o alterazione dell’integrità delle barre), la lettura risulterebbe essere di fatto impossibile.

Al contrario il sistema RFID permette la lettura di migliaia di codici simultaneamente: il reader, infatti, non deve trarre le informazioni dalla lettura delle barre bensì dalla ricezione di segnali radio a frequenze preimpostate. Questo rende le operazioni di inventario decisamente più immediate.

In alcuni casi, come si è detto, è possibile anche riscrivere le informazioni contenute nel chip.

Ciò si riflette, ovviamente, sui costi. I sistemi RFID, infatti, affidandosi a dispositivi elettronici, risultano essere più costosi delle BARCODE.

Esistono numerosi casi in cui i due sistemi sono coesistiti con gran successo per le aziende, sfruttando il meglio di entrambe le tecnologie.

Software RFID: il monitoraggio dei processi si fa smart

Affidandosi a sistemi di trasmissione radio e la possibilità di immagazzinare direttamente sul cloud i dati così rilevati, i sistemi RFID sono software-compatibili. Questo significa che la gestione e l’analisi dei dati possono essere compiute pressoché istantaneamente ed è possibile ottenere in tempo reale le informazioni logistiche, di inventario e di produzione necessarie ad un management attivo, rapido ed efficiente.

I software RFID, inoltre, permettono anche di monitorare attentamente ogni stato di avanzamento della produzione nel caso in cui questa dovesse essere diversamente geolocalizzata, in modo da gestire conseguentemente tutta la filiera aziendale.

Questi software sono giunti ad uno stato di avanzamento tale da essere disponibili sia in versione mobile che in versione PC, rendendo possibile seguire la catena logistica aziendale in qualsiasi momento e agevolando la dislocazione dei vari reparti.

Dipendendo esclusivamente dall’accesso ad internet, i software RFID consentono la gestione delle varie fasi di management produttivo anche con lo smar-working, assecondando in questo modo le diverse esigenze e disponibilità del personale e rendendo superflue spese di localizzazione dei dipendenti.

Questa particolare caratteristica dei software RFID li hanno resi uno dei punti centrali dell’Industria 4.0 e uno strumento indispensabile per tutte le aziende moderne, permettendo loro di fronteggiare serenamente le diverse situazioni cui possono essere soggetti i dipendenti e, soprattutto, di distribuire il lavoro su più ampia scala.

Vantaggi della tecnologia RFID nella Supply Chain e nella logistica

I vantaggi principali della tecnologia RFID dipendono interamente dalla flessibilità della lettura dei microchip.

La possibilità di impostare diverse frequenze di trasmissione delle onde, infatti, permette letture anche a distanze notevoli di molteplici tag. Per questo motivo non sarà più necessario affrontare sessioni di inventario rese particolarmente lunghe dalla necessità di scannerizzare uno ad uno i codici.

I tag RFID, infatti, possono trasmettere simultaneamente i segnali e i RFID reader sono capaci di captarne anche migliaia alla volta, trasmettendo istantaneamente i loro dati ai software connessi.

Questo permette di inventariare interi container in pochi istanti e di abbattere notevolmente i tempi della Supply Chain.

Inoltre questo svincola dal lavoro di inventario in presenza, permettendo maggior sicurezza in tutti quegli ambienti contaminati o sporchi, garantendo maggior sicurezza al personale. Se ben protetti, i chip che compongono il tag RFID possono resistere anche ad agenti chimici o ambientali, permettendo una lettura sicura anche dopo esposizioni prolungate e risultando in una maggiore affidabilità rispetto ai BAR CODE che, come si è detto, dipendono dalla resistenza del supporto.

Non per ultimo, la capacità dei software di ricevere immediatamente i dati riguardanti migliaia di oggetti, permette una gestione logistica del magazzino e della Supply Chain pressoché istantanea, rendendo i servizi complessivamente più competitivi e efficaci.

RFID e ROI: Quale rapporto?

Il rapporto tra i sistemi RFID e il ROI (Return on Investment) viene a dipendere da un complesso mix di fattori.

Di fatto le aziende si affidano alla tecnologia RFID per svariati motivi che dipendono in generale dal diverso settore di cui si occupano. Statisticamente, tuttavia, le motivazioni principali comprendono:

– Prevenzione delle perdite di magazzino (56%); – Rifornimento dai fondi di magazzino (53%); – Monitoraggio delle vendite al dettaglio dei rivenditori (52%); – Verifica della catena logistica (44%); – Monitoraggio del trasporto dei beni dalla sorgente al rivenditore (35%); – Andamento delle vendite e rapporti con i rivenditori (32%);

Queste motivazioni hanno portato la maggior parte delle aziende ad adottare sistemi RFID per le proprie merci.

Il ROI su questa tipologia di investimento deriva specificamente dalla capacità di inserirla efficacemente all’interno del modello di gestione aziendale in atto in base a quelle che sono le specifiche esigenze e le motivazioni di base.

I principali reparti aziendali che hanno visto un maggior ROI sull’investimento in sistemi RFID sono stati:

– Prevenzione delle perdite di magazzino (specialmente per le merci di valore); – Efficacia nella Supply Line (abbattendo il famoso Error Prone Process dovuto a situazioni di lavoro intense e prolungate); – Incremento delle vendite e abbattimento della OSS (Out Source Sale);

L’adozione di software adatti alla analisi mirata dei dati provenienti dai sistemi RFID aiuta a verticalizzare i dati ricevuti verso una maggiore efficienza di questi settori della filiera produttiva e logistica, in modo da garantire un significativo ROI sui sistemi di auto-identificazione radio-trasmessa dei prodotti.

Quali costi ha la tecnologia RFID?

La tecnologia RFID in Italia si inserisce all’interno di un contesto estremamente particolare. Lo Stivale d’Europa, infatti, è caratterizzato da un gran numero di aziende medio-piccole, da un costo del lavoro sufficientemente alto e da una generale scarsa liquidità.

All’interno di queste premesse la tecnologia RFID costituisce un elemento indispensabile per favorire uno sviluppo continuo a prescindere dalle condizioni sociali del lavoro e dalle leggi a riguardo.

Come si è detto in precedenza, infatti, questo tipo di tecnologia è altrove applicata in particolar modo per l’abbattimento dell’Error Prone Process, ovvero degli errori connessi a condizioni di lavoro intense o prolungate.

In questo modo è possibile abbattere notevolmente i costi relativi alle occupazioni di inventario e gestione del magazzino, rendendo più efficiente la Supply Chain e avendo, a distanza di tempo, maggiori fondi da dedicare ad altro.

Il costo della tecnologia RFID, infatti, si compone principalmente di due elementi, uno fisso e uno periodico.

La componente fissa è anche quella a maggior costo. Si tratta di tutti i macchinari necessari all’installazione dei RFID tag sui prodotti, alla lettura degli stessi e alla scrittura delle informazioni relative ai prodotti nei chip.

Questa tipologia di spesa varia, ovviamente, in base alla situazione e alle esigenze aziendali, per cui è d’obbligo richiedere un preventivo.

I costi periodici, invece, riguardano le etichette da acquistare di volta in volta in base ai propri ritmi produttivi.

In ogni caso i tempi di recupero dell’investimento variano anche in base al settore, motivo per cui è necessario affidarsi ad una consulenza specializzata per ottenere previsioni ad hoc.

Esempi di applicazioni pratiche dell'RFID

 A seguire alcuni esempi pratici di applicazione della tecnologia RFID a svariati settori produttivi e di servizi, in modo da rendere più chiari i vantaggi e la reale funzione di questo sistema di controllo delle merci:
 
RFID e IOT : L’applicazione della tecnologia RFID nel settore dell’internet delle cose (IoT, Internet of Things) si concentra prevalentemente su 4 prodotti, sebbene le sperimentazioni siano tuttora in corso e non vi è dubbio che in futuro possano essere estesi gli utilizzi di questo sistema.In particolar modo i sistemi RFID sono al centro di:
– Passaporto elettronico (in Italia i documenti di riconoscimento rilasciati dalla Questura hanno integrato un chip RFID del tipo ISO 14443);
– Pagamenti (il protocollo NFC fa affidamento a particolari chip RFID NFC);
– Biglietteria (i microchip RFID sono inseriti nella maggior parte dei biglietti per eventi o negli abbonamenti plastificati ai servizi e ai trasporti);
– Pedaggio stradale (il sistema Telepass è il più lampante esempio di applicazione di tag RFID a questo settore);

 

Applicazioni RFID alla logistica : Per quanto riguarda la logistica, le principali applicazioni del sistema RFID riguardano:– Identificazione univoca degli articoli
– Varchi logistici, per l’immediato controllo degli stock di merci che attraversano il varco;
– Gestione automatizzata del magazzino
– Inventario automatico

 

Applicazioni RFID alla logistica : Nel campo del retail l’applicazione della tecnologia RFID consta di numerosi esempi che variano profondamente sulla base delle esigenze specifiche del rivenditore e del settore di cui si occupa.– Tracciabilità della filiera
– Identificazione automatica articoli
– Gestione spedizioni/resi
– Raccolta dati per attività di marketing one-to-one
– Inventario automatico
– Cassa automatica
– AntitaccheggioOltre a questo, i tag RFID antitaccheggio impediscono la consumazione di furti e le perdite illecite di magazzino, garantendo maggior sicurezza al rivenditore e ottimizzando i rapporti con i fornitori.

 

Applicazioni RFID nel campo industriale : All’interno del settore industriale la tecnologia RFID risulta essere estremamente utile per:– Gestire risorse, dispositivi, utensili e attrezzature
– Gestione del magazzino
– Gestione delle manutenzioni;
– Analisi stati di avanzamento della produzioneGestione movimentazioni interne;

Conclusioni sulla tecnologia RFID

In conclusione la tecnologia RFID permette una maggiore e più efficiente gestione dell’intero comparto aziendale, abbattendo significativamente le spese logistiche e di controllo e permettendo di gestire l’intero processo produttivo e di Supply Chain anche da remoto.

In questo modo riesce a garantire quei requisiti indispensabili di flessibilità, efficienza e risparmio di risorse essenziale per le aziende moderne, che si apprestano ad affrontare la trasformazione digitale in vista dell’avvento dell’Industria 4.0.

Il nostro team di esperti sarà entusiasta di presentarti le straordinarie opportunità che la tecnologia RFID può offrire alla tua azienda.